Come funziona il pignoramento presso terzi
Il pignoramento presso terzi è uno strumento legale fondamentale per il recupero crediti, spesso utilizzato quando un debitore non salda i propri debiti.
Con il pignoramento presso terzi il creditore recupera i soldi non dal proprio debitore, ma da altri soggetti che devono il denaro al debitore. In pratica, il terzo è un soggetto che a sua volta deve qualcosa al debitore (ad esempio, una banca che detiene il conto corrente del debitore, un datore di lavoro che deve lo stipendio, o un inquilino che deve l'affitto).
In questo articolo spieghiamo cos’è, come funziona e quali sono le fasi del pignoramento presso terzi.
Cos'è il pignoramento presso terzi
Il pignoramento presso terzi è disciplinato dagli articoli 543 e seguenti del Codice di Procedura Civile che recita al primo comma: “Il pignoramento di crediti del debitore verso terzi o di cose del debitore che sono in possesso di terzi, si esegue mediante atto notificato al terzo e al debitore a norma degli articoli 137 e seguenti”.
Il creditore agisce, quindi, contro un terzo soggetto (banca, datore di lavoro, INPS, cliente...) che detiene somme o beni riconducibili al debitore.
Nella procedura i soggetti coinvolti sono:
- Creditore: chi vanta un credito nei confronti del debitore e che avvia la procedura di pignoramento per recuperare quanto dovuto.
- Debitore: chi deve la somma di denaro al creditore e i cui beni o crediti presso terzi vengono aggrediti.
- Terzo Pignorato: chi detiene beni o crediti del debitore. Il terzo è obbligato a non disporre delle somme o dei beni dovuti al debitore e, in caso di esito positivo della procedura, a versarli direttamente al creditore.
Quando si può avviare il pignoramento presso terzi?
Per iniziare un pignoramento presso terzi è necessario che il creditore sia in possesso di:
- un titolo esecutivo (sentenza, decreto ingiuntivo, assegno, cambiale, ecc.),
- un precetto notificato al debitore,
- il decorso del termine di 10 giorni senza pagamento da parte del debitore
Una volta soddisfatte queste condizioni, è possibile avviare la procedura presso il Tribunale competente.
Come si avvia il pignoramento presso terzi: fasi
1. Atto di pignoramento
Il creditore, tramite il proprio avvocato, redige un atto di pignoramento da notificare:
- al debitore,
- al terzo (banca, datore di lavoro, INPS, ecc.).
L’atto deve contenere:
- l’indicazione delle parti.
- L'indicazione del credito per cui si procede.
- L'intimazione al terzo di non disporre delle somme o dei beni del debitore.
- L'invito al terzo a comunicare la dichiarazione sui beni o crediti del debitore che detiene entro dieci giorni a mezzo raccomandata ovvero a mezzo di posta elettronica certificata
- La citazione del debitore e del terzo a comparire in udienza davanti al Giudice dell'Esecuzione.
2. Dichiarazione del terzo
Il terzo, entro 10 giorni dalla notifica deve dichiarare:
- se detiene beni/somme per conto del debitore,
- a quanto ammontano,
- eventuali vincoli o limiti alla pignorabilità (es. minimo vitale, limiti stipendiali, precedenti pignoramenti).
Questa dichiarazione è fondamentale perché determina la validità e l'efficacia del pignoramento. In caso di omessa o falsa dichiarazione, il terzo potrebbe essere chiamato a rispondere direttamente per il debito.
3. Udienza davanti al Giudice
Il giudice verifica:
- la regolarità della notifica,
- la dichiarazione del terzo,
- se ci sono le condizioni per procedere.
Se tutto è regolare, il giudice emette ordinanza di assegnazione delle somme al creditore con la quale ordina al terzo di versare direttamente al creditore le somme o i beni pignorati, fino alla concorrenza del credito.
In caso di contestazioni o di omessa dichiarazione del terzo, il Giudice può avviare un giudizio di accertamento dell'obbligo del terzo per stabilire con certezza l'esistenza del credito del debitore nei confronti del terzo.
Cosa si può pignorare presso terzi?
Il pignoramento presso terzi è particolarmente efficace perché può aggredire diverse tipologie di crediti o beni:
- Stipendi, pensioni e trattamenti di fine rapporto (TFR): Possono essere pignorati entro i limiti stabiliti dalla legge (generalmente un quinto dell'importo netto, con un minimo vitale non pignorabile).
- Conti correnti bancari e postali: Le somme depositate possono essere pignorate, salvo limiti di impignorabilità per determinate somme (es. minimo vitale per pensioni accreditate).
- Canoni di locazione: Gli affitti dovuti da un inquilino al debitore.
- Crediti commerciali: Somme che altre aziende o privati devono al debitore.
- Azioni, quote sociali e titoli: Se detenuti presso intermediari finanziari.
Vantaggi del pignoramento presso terzi
✅ Più efficace del pignoramento mobiliare, soprattutto se il debitore ha beni non rintracciabili.
✅ Procedura tracciabile e trasparente.
✅ Possibilità di colpire fonti costanti (stipendio, pensione).
F.A.Q.
Serve un avvocato per il pignoramento presso terzi?
Sì, è necessario l’intervento di un avvocato per:
• redigere l’atto di pignoramento correttamente,
• fissare l’udienza in Tribunale,
• seguire la procedura giudiziale,
• ottenere l’ordinanza di assegnazione.
Un avvocato esperto in esecuzioni forzate può aiutarti a recuperare il credito più velocemente e nel pieno rispetto della legge.
Cosa fare se si riceve un pignoramento presso terzi? (Per il Debitore)
Se sei un debitore e hai ricevuto un atto di pignoramento presso terzi, è fondamentale agire prontamente:
• Non ignorare l'atto: rivolgiti immediatamente a un avvocato esperto in esecuzioni forzate.
• Verifica il titolo esecutivo: Il tuo legale potrà controllare la validità del titolo e del precetto.
• Valuta le opposizioni: Esistono diverse tipologie di opposizione a pignoramento (ad esempio, per vizi procedurali, per inesistenza del credito o per impignorabilità dei beni), che il tuo avvocato potrà presentare per tutelare i tuoi diritti.
• Cerca un accordo: In alcuni casi, può essere possibile negoziare un saldo e stralcio o un piano di rientro con il creditore, per evitare o limitare gli effetti del pignoramento.
Conclusioni
Il pignoramento presso terzi è uno strumento efficace per il recupero crediti, soprattutto se il debitore ha un reddito fisso o depositi bancari. Tuttavia, la procedura richiede attenzione, precisione e competenza giuridica.
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