Come devono essere suddivise le spese straordinarie dei figli?

In questo articolo vedremo nel dettaglio cosa e quali sono le spese straordinarie per i figli di genitori separati o divorziati e come vengono suddivise.

Quando i genitori si separano occorre stabilire, infatti, chi si deve far carico dei costi sia ordinari che straordinari.

I dubbi più frequenti riguardano le spese: cosa rientra nell’assegno di mantenimento e cosa invece no.

Cosa comprende l’assegno di mantenimento

Secondo il Tribunale di Milano l’assegno di mantenimento copre tutti i costi necessari per coprire le esigenze ordinarie di vita del figlio minorenne o del maggiorenne non autosufficiente quali ad esempio: il vitto, l’alloggio (canone di locazione, utenze, consumi, tassa spazzatura, spese condominiali, spese di gestione dell’immobile comprese quelle per la pulizia), l’abbigliamento ordinario inclusi i cambi di stagione, le spese di cancelleria scolastica ricorrenti nell’anno, i medicinali da banco.

Ovviamente tali spese devono essere considerate solo per il figlio e pro quota in concorso con il genitore con il quale abita il minore.

Secondo il nuovo protocollo del Tribunale di Milano non è più compreso nell'assegno di mantenimento il costo della mensa.

Cosa non comprende l’assegno di mantenimento

Sono spese extra, che pertanto non rientrano nell’assegno di mantenimento, tutte quelle spese necessarie per il benessere e lo sviluppo del figlio che riguardano attività straordinarie e non quotidiane. (In neretto le novità da giugno 2025 del nuovo protocollo del Tribunale di Milano).

  • Spese mediche

    Sono dovute e quindi non richiedono il preventivo accordo se si tratta di costi sostenuti presso strutture pubbliche e previa prescrizione quali ad esempio:

    1.  visite specialistiche prescritte dal pediatra o medico curante; 
    2. cure dentistiche presso strutture pubbliche ovvero presso strutture private in caso di urgenza
    3. trattamenti sanitari prescritti dal medico di base/ specialista ed erogati dal Servizio Sanitario Nazionale anche effettuati privatamente in caso di urgenza
    4. tickets sanitari; 
    5. occhiali o lenti a contatto per uso non cosmetico; 
    6. farmaci, integratori o altri presidi prescritti dal medico curante/ pediatra di base o dallo specialista  anche se non coperti dal Servizio Sanitario Nazionale;

    Devono essere prima concordate se sono costi sostenuti presso strutture private quali ad esempio: 

    1. cure dentistiche, ortodontiche e oculistiche presso strutture private; 
    2. cure termali e fisioterapiche;
    3. trattamenti sanitari non erogati dal Servizio Sanitario Nazionale, ovvero previsti dal Servizio Sanitario Nazionale ma effettuati privatamente compreso il supporto psicologico;
    4. farmaci omeopatici;
  • Spese scolastiche

    Sono dovute e non richiedono il preventivo accordo se sono pubbliche o richieste dalla scuola quali ad esempio: 

    1. tasse scolastiche e universitarie compresi corsi di specializzazione e master, corsi post universitari per la frequentazione di istituti pubblici; 
    2. libri di testo; 
    3. materiale di corredo scolastico di inizio anno comprensivo anche della dotazione richiesta dalla scuola per attività sportiva rientrante nella ordinaria programmazione didattica; 
    4. dotazione informatica ( pc/ tablet) imposta dalla scuola ovvero connessa al programma di studio differenziato (BES);  
    5. assicurazione scolastica;
    6. fondo cassa richiesto dalla scuola o dal rappresentante di classe
    7. gite scolastiche senza pernottamento;
    8. spese per mezzi di trasporto pubblico (bus/treno) dal luogo di residenza all’istituto scolastico; 
    9. mensa scolastica;

    Devono essere prima concordate se si tratta di costi sostenuti presso strutture private o esulano da quelle ordinarie, quali per esempio: 

    1. tasse scolastiche e universitarie per la frequentazione di istituti privati; 
    2. gite scolastiche con pernottamento; 
    3. corsi di recupero e lezioni private;
    4. corsi di specializzazione/ master e corsi post universitari in Italia e all’estero; 
    5. alloggio presso la sede universitaria;
  • Spese extrascolastiche

    Sono comunque dovute ad esempio:

    1. tempo prolungato, pre-scuola e dopo-scuola;
    2. centro ricreativo estivo (oratorio, grest, campus organizzati da scuole pubbliche o da enti territoriali); 
    3. il servizio di baby sitter fino alla conclusione del ciclo di scuola secondaria di primo grado per la copertura dell’orario di lavoro dei genitori;

    Devono essere prima concordate quelle relative a: 

    1. corsi di lingue; 
    2. corsi di musica e strumenti musicali; 
    3. attività sportive e pertinente abbigliamento e attrezzature (comprese le spese per iscrizioni a gare e tornei, nonché le relative spese per le trasferte); 
    4. spese per attività ludiche e ricreative (pittura, teatro, boy- scout) 
    5. viaggi e soggiorni studio in Italia e all’estero, stage sportivi e vacanze senza  i genitori; 
    6. spese per conseguimento delle patente di guida (corso, lezioni ed esame); 
    7. acquisto e manutenzione (comprensivo di bollo e assicurazione) per il mezzo di trasporto dei figli; 
    8. spese per l’acquisto ed il funzionamento del cellulare e dispositivi elettronici (pc, tablet).

In ogni caso tutte le spese devono essere documentate con fattura o scontrino parlante e devono essere richieste da un terzo (medico, scuola, specialista).

Figli disabili cosa dice la legge

Il Tribunale di Milano ha inserito nel nuovo protocollo una apposita sezione in merito alle spese documentate per i figli in condizione di disabilità ex art. 2, comma 1, lett. a, d.lgs. 62/2024. Queste spese non richiedono un preventivo accordo se riguardano:

  1.  beni e servizi con finalità di prevenzione, di cura o di riabilitazione, anche in regime privato, qualora oggetto di prescrizione medica oppure urgenti;
  2. alimenti e integratori per esigenze nutrizionali o terapeutiche specifiche;
  3. abbigliamento e calzature su misura ove necessario;
  4. presidi per la deambulazione o la fruizione degli spazi anche domestici;
  5. assistenza a domicilio o per scopi educativi o di istruzione; 
  6. partecipazione ad attività sportive o culturali di gruppo;
  7. frequenza di centri diurni;
  8. veicoli anche modificati di costante utilizzo;
  9. patente, bollo e assicurazione se obbligatori per tali veicoli;
  10. i costi privati dei cani-guida;

Il tutto salve eventuali statuizioni più favorevoli per la prole.

Come vengono suddivise tra i genitori le spese straordinarie

Le spese extra possono essere divise con accordo tra i genitori, oppure direttamente con provvedimento del Giudice in caso di disaccordo.

Accordo tra le parti

I genitori possono decidere di suddividere le spese dei figli sia sulla base di una percentuale (50/50, 30/70, 20/80, etc) oppure sulla base dei tipi di spesa. Per esempio un genitore potrebbe coprire i costi relativi alle attività scolastiche, mentre l'altro quelli delle spese mediche. L’importante è specificare il più possibile il criterio di suddivisione.

L’accordo può essere depositato unitamente al ricorso per separazione consensuale, al ricorso relativo al mantenimento di figli nati fa coppie di fatto, ovvero anche insieme al ricorso per la modifica delle condizioni qualora in un secondo momento vi siano dei cambiamenti nelle esigenze dei figli.

La decisione del Giudice

In caso di disaccordo, sarà il Giudice a stabilire come suddividere le spese extra. Il Giudice terrà conto di diversi fattori:

  • La capacità economica di ciascun genitore;
  • Le necessità dei figli (ad esempio, necessità particolari di salute o educazione);
  • La partecipazione alla vita quotidiana del bambino di ciascun genitore (es. tempo condiviso con il figlio);
  • Eventuali eventi straordinari (come emergenze mediche o viaggi scolastici imprevisti).

Il giudice stabilirà quindi una ripartizione delle spese che sia equa e rispondente alle necessità del bambino.

Come comportarsi dunque per suddividere le spese?

Una delle principali difficoltà dopo una separazione riguarda la gestione equa delle spese per i figli.

Alcune linee guida potrebbero aiutare a prevenire eventuali conflitti. Vediamole.

1. Discussioni e Accordi Chiari

Il miglior modo per evitare incomprensioni è parlare apertamente con l'altro genitore delle spese extra e definire un accordo chiaro e scritto. L'accordo dovrebbe specificare in modo dettagliato quali spese vengono considerate "ordinarie" e quindi comprese nel contributo alimentare mensile, e quali invece sono extra. Il Foro Meneghino ha modificato recentemente le linee guida per le spese straordinarie.

2. Documentare Tutte le Spese

È importante tenere traccia di tutte le spese extra sostenute. Ogni genitore dovrebbe conservare le ricevute o le fatture delle spese sostenute e condividerle regolarmente (per esempio a fine mese) con l'altro genitore. In questo modo, si evitano malintesi o accuse di spese non concordate.

3. Suddividere in Percentuale

Una soluzione equa è suddividere le spese extra in percentuale, tenendo conto del reddito di ciascun genitore. Ad esempio, se un genitore ha un reddito più elevato rispetto all'altro, potrebbe essere giusto che contribuisca a una percentuale maggiore delle spese extra.

4. Ricorrere a un Mediatore Familiare

Se i genitori non riescono a raggiungere un accordo, possono considerare l'opzione di un mediatore familiare che possa aiutarli a trovare una soluzione equilibrata per la suddivisione delle spese.

Conclusioni

La gestione delle spese straordinarie per i figli dopo una separazione è un aspetto importante e delicato, che deve essere affrontato con attenzione e collaborazione tra i genitori. È fondamentale essere chiari fin dall'inizio su come gestire queste spese, cercando sempre di mettere al primo posto il benessere del bambino.

Se hai dubbi o necessiti di supporto legale riguardo la gestione delle spese extra, puoi contattarci per concordare la soluzione migliore per garantire che i tuoi diritti e quelli del tuo bambino vengano rispettati.

Puoi scaricare il nuovo protocollo del Tribunale di Milano cliccando sul tasto a fianco

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