Divorzio

Avvocato per divorzio

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Divorzio

Il divorzio consente ai coniugi di chiedere lo scioglimento del matrimonio ovvero la cessazione degli effetti civili del matrimonio religioso quando tra gli stessi sia venuta meno la coabitazione ovvero la volontà di proseguire nel vincolo matrimoniale. Non è possibile presentare il ricorso per divorzio senza l’assistenza di un avvocato, salvo qualche raro caso. Il divorzio, come la separazione, può essere consensuale o giudiziale.

La Legge 6 maggio 2015 n. 55 - entrata in vigore in data 26 maggio 2015 - ha modificato in parte la normativa sul divorzio prevedendo la possibilità di presentare l’istanza dopo 1 anno dalla comparizione dei coniugi innanzi al Presidente del Tribunale in caso di separazione giudiziale, ovvero dopo 6 mesi nel caso di separazione consensuale.

Con il divorzio cessano i reciproci obblighi coniugali, entrambi i coniugi ottengono la libertà di stato, la moglie non potrà più usare il cognome del marito, cessano i diritti ereditari salvo casi particolari.

Nel caso in cui un coniuge percepisca un assegno di mantenimento e l’altro riceva il trattamento di fine rapporto, il primo avrà diritto ad una quota del TFR; così come il coniuge beneficiario di un assegno di mantenimento avrà diritto alla pensione di reversibilità se l’ex coniuge muore senza essersi risposato, ovvero ad una quota della pensione parametrato alla durata del rapporto e allo stato di bisogno.

Con l’espressione una tantum si intende la liquidazione in un’unica soluzione dell’obbligo di mantenimento a carico del beneficiario. In sostanza, con il consenso di entrambi i coniugi, colui che potrebbe essere o è già obbligato a corrispondere un assegno di mantenimento al coniuge, potrebbe sostituire all’assegno mensile una somma unica di denaro. L’una tantum si può realizzare anche attraverso il trasferimento di diritti immobiliari (spesso la ex casa coniugale) ovvero attribuzioni patrimoniali. Così facendo ogni altra richiesta economica viene meno anche se fatta successivamente al divorzio. Secondo la giurisprudenza, inoltre, non è ammissibile neppure la richiesta di pensione di reversibilità in quanto la corresponsione dell’assegno divorzile in un’unica soluzione non comporta la titolarità concreta del diritto all’assegno. 

Molti clienti sono preoccupati correttamente di conoscere i costi per intraprendere l'azione di divorzio.

La risposta immediata è la seguente:

NULLA: il divorzio è completamente gratuito per il cittadino che può beneficiare del gratuito patrocinio. L’Istituto è previsto per garantire anche a coloro che hanno un reddito inferiore ad euro 11.493,82 di poter accedere ad una difesa legale. L’Avv. Claudia Lantieri non è iscritta nelle liste del gratuito patrocinio.

16 EURO: In Comune costa 16 euro. Ci si presenta davanti all'Ufficiale di Stato Civile, si rende la dichiarazione e si paga un bollo. Ovviamente non vi devono essere condizioni, figli, immobili o patrimoni da dividere. Deve essere consensuale, cioè deve essere manifestata la volontà di entrambi di sciogliere il vincolo coniugale.

Nel caso invece in cui debbano essere disciplinati gli aspetti della vita familiare, affidamento figli, mantenimento, casa di famiglia, è necessario andare in Tribunale ovvero optare per la negoziazione assistita.

IN TRIBUNALE: La difesa tecnica è obbligatoria. Si può scegliere il medesimo avvocato oppure uno per ciascuna parte In questo caso quali sono i costi? Quanto si spende per un divorzio consensuale o giudiziale? Dipende dai casi. Molti siti promettono divorzi low cost senza considerare che il tempo che si deve dedicare è differente in base alle esigenze dei clienti. Non è possibile standardizzare i casi e non è possibile pensare di dedicare poco tempo per definire tutti gli aspetti, anche quelli di natura patrimoniale, di una relazione sentimentale.

Occorre anche considerare che l’offerta di prestazioni professionali a prezzo irrisorio costituisce violazione dei precetti deontologici del  decoro e della dignità della professione forense (CNF 244/2017). L’Avvocato non lavora gratis e non è pensabile richiedere consigli gratis.

Si può andare dal medesimo avvocato che provvederà a redigere il ricorso sulla base delle richieste dei clienti, consigliare quali accordi prendere nell'interesse dei figli, in base all'età degli stessi e delle loro esigenze. Per far tutto ciò occorre prevedere un primo appuntamento conoscitivo per esporre la propria situazione e manifestare le proprie esigenze. Tutto ciò non può essere circoscritto ad un tempo predefinito. Analogamente, in caso di divorzio giudiziale è necessario dedicare del tempo per bilanciare le richieste, esaminare i documenti, comprendere le ragioni del cliente.

Nuova legge sul divorzio

È in discussione il disegno di legge nr. 1293 dell'Onorevole Morani che vorrebbe modificare l'art. 5 della legge sul divorzio n. 898/1970 prevedendo la possibilità per i Giudici di predeterminare la durata dell’assegno divorzile nei casi in cui ragioni temporanee e superabili limitino la capacità reddituale del richiedente.

In sostanza si vorrebbe introdurre l’assegno a tempo dopo aver valutato alcuni elementi quali:

- le condizioni personali ed economiche dei coniugi;

- l’età e lo stato di salute di chi richiede l’assegno;

- il contributo personale ed economico di ciascuno alla conduzione familiare e alla formazione del patrimonio di ciascuno e di quello comune;

- il patrimonio e il reddito netto di entrambi;

- la ridotta capacità reddituale dovuta a ragioni oggettive, anche in considerazione della mancanza di un'adeguata formazione professionale o di esperienza lavorativa, quale conseguenza dell'adempimento dei doveri coniugali nel corso della vita matrimoniale;

- l'impegno di cura di figli comuni minori, disabili o comunque non economicamente indipendenti.

Il disegno di legge stabilisce anche che l’assegno non sarà più dovuto non solo nel caso di nuovo matrimonio, ma anche in caso di unione civile o stabile convivenza del beneficiario dell’assegno

Altre informazioni

Quali documenti servono per il divorzio

I documenti necessari per chiedere il divorzio sono:
- atto integrale dell'atto di matrimonio.
- certificato di stato di famiglia.
- certificato di residenza di ambedue i coniugi
- copia autentica del verbale di separazione consensuale con decreto di omologa o della sentenza di separazione.

Come trovare un avvocato divorzista

I criteri per scegliere un avvocato divorzista sono la competenza, la professionalità, la reperibilità e l'aggiornamento costante.

Cosa succede se non si concede il divorzio

Se il coniuge non vuole concedere il divorzio, non succede proprio nulla. Ogni individuo può chiedere il divorzio indipendentemente dalla volontà del coniuge.

Quanto dura una causa di divorzio

Una causa di divorzio giudiziale, al pari della separazione giudiziale, può durare anche tre anni.

Se il coniuge non si presenta all'udienza

Se il coniuge il giorno stabilito  non si presenta all'udienza per il divorzio, il Giudice dovrà assumere i provvedimenti temporanei ed urgenti e continuare nella causa fino alla sentenza.

Cosa cambia con il divorzio

Mentre con la separazione il vincolo matrimoniale continua ad esistere, con il divorzio viene meno e si torna liberi di stato. ciò significa che ci si può risposare.

Chi paga le spese legali

Se il divorzio è consensuale ogni coniuge paga il proprio avvocato salvo accordi diversi. in caso di divorzio giudiziale sarà il Giudice a stabilire chi deve pagare le spese legali.

Che diritti si perdono con il divorzio

Ciascuno dei coniugi perde i diritti successori nei confronti dell'altro salvo che uno dei due non abbia diritto all'assegno di mantenimento.

Quanto dura l'assegno di divorzio

Un nuovo disegno di legge prevede la possibilità per il Giudice di predeterminare il tempo di durata dell'assegno divorzile.

Cos'è il divorzio breve

Il divorzio breve è solo una forma alternativa per dire che oggi il divorzio può essere chiesto entro sei mesi o un anno in base al tipo di separazione se consensuale o meno. non si tratta di divorzio immediato salvo che non vi siano i presupposti.

Divorzio on line

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Speciale guida pratica sul divorzio

Con il divorzio - così comunemente chiamato - terminano molti vincoli tra gli ex coniugi primo tra tutti l'impedimento a contrarre un nuovo matrimonio. Si ritorna liberi di stato.
Cosa succede se il coniuge non vuole separarsi? Può opporsi al divorzio?
No. Il divorzio è un diritto così come la separazione. Non è possibile opporsi alla volontà dell'altro coniuge nel porre fine ad un matrimonio che non desidera più.
Leggi la Guida pratica sul divorzio per iniziare a trovare le prime risposte alle tue domande.
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