Recupero crediti

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L'avvocato Claudia Lantieri affianca privati e imprese per il recupero dei crediti in sofferenza agendo in via telematica, con tempi e costi ridotti, in tutta Italia. Tutto l'iter, dall'inizio in via stragiudiziale a quello giudiziale vero e proprio, viene personalmente seguito dalla professionista che invia reports sullo stato della pratica a cadenza regolare. Vengono, inoltre, suggerite le azioni più opportune dal punto di vista commerciale. I vantaggi per il creditore sono molteplici: dal recupero dei crediti nel più breve tempo possibile, alla deducibilità fiscale della perdita sui crediti in caso di irrecuperabilità. Per raggiungere tali obiettivi è opportuno previamente svolgere indagini informative in merito alla solvibilità del debitore al fine di valutare l’opportunità di iniziare un’azione giudiziaria.  L'avvocato Claudia Lantieri modula i propri compensi in relazione al numero di incarichi che vengono affidati dal cliente.
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Come recuperare un credito

Il recupero dei crediti prevede due distinte fasi: la prima necessariamente stragiudiziale che comporta la richiesta di pagamento della somma, la seconda giudiziale che prevede il coinvolgimento del Giudice. Molte società di recupero crediti promettono il recupero in brevissimo tempo senza esborso di denaro, ma non sempre nei fatti è così. Innanzitutto recuperare un credito non significa infrangere le regole mettendosi in contatto con il debitore, anche porta a porta, pur di riscuotere il denaro che solitamente non viene versato. Bensì, significa, soprattutto in questo periodo di emergenza e di crisi economica, contemperare le esigenze del creditore di vedere soddisfatte le proprie pretese, con le mancanze del debitore che, vuoi per carenza di liquidità, vuoi perché è solito non ottemperare i propri impegni, si trova a non riuscire o voler pagare una certa somma di denaro. Come si può agire allora? iniziando la procedura di recupero dei crediti affidandosi ad un avvocato competente e specializzato in questa materia.

Recupero Crediti Stragiudiziale

Esame del credito

L'avvocato Claudia Lantieri esamina in primo luogo la documentazione probatoria del credito. Prima di chiedere il pagamento di una determinata somma, infatti, occorre verificare l’esistenza del credito tramite l’esame dei documenti che provano il credito stesso. Le somme che vengono richieste, infatti, devono essere certe, liquide ed esigibili. L’attività di recupero dei crediti, inoltre, deve essere svolta nel rispetto delle norme di legge e dei diritti del debitore. Se il soggetto che deve pagare una certa somma mediante documenti riesce a contestare il credito, occorre verificare nei dettagli la fondatezza delle contestazioni. Tutte queste operazioni devono essere svolte prima di iniziare qualunque attività di recupero.

Lettera di messa in mora

Avviata e presa in carico la pratica, l'avvocato Claudia Lantieri invia la lettera di messa in mora al debitore, preferibilmente via pec, onde sollecitare il pagamento. La professionista non prende contatto diretto con i debitori per effettuare sollecitazioni, così come non pone in essere atti che siano lesivi della privacy o della dignità personale delle controparti in quanto tali modalità risultano del tutto illegittime. Si rimane comunque a disposizione dei debitori che vogliano proporre un piano di rientro adeguato alle aspettative dei clienti.

Recupero Crediti Giudiziale

Nel caso in cui stragiudizialmente non si riesca a recuperare il credito, dopo la lettera scritta e decorsi i soliti dieci giorni dal ricevimento, si procede in primo luogo con il decreto ingiuntivo e si darà massimo impulso alla procedura.

Decreto ingiuntivo

Il decreto ingiuntivo è un ordine del giudice che condanna a pagare una determinata somma di denaro, oppure a restituire una determinata cosa mobile. Viene concesso inaudita altera parte, ovvero senza che il debitore sia avvisato prima.

L'avvocato Claudia Lantieri predispone il ricorso che viene poi depositato telematicamente (con conseguente notevole riduzione di tempi). Nel caso in cui il cliente sia anche in possesso di una dichiarazione proveniente dal debitore di riconoscimento del debito, la professionista provvederà a richiedere la provvisoria esecutività del decreto ingiuntivo.

In questo caso il creditore potrà chiedere l’immediato pagamento della somma portata dal decreto pronunciato dal Giudice senza dover attendere i tempi della notifica. in ogni caso il ricorso ed il decreto devono essere notificati al debitore che può contestarlo.

Opposizione a decreto ingiuntivo

Nel momento in cui si riceve la notifica di un decreto ingiuntivo o si paga oppure si contesta. In caso di pagamento si dovrà versare sia la somma capitale richiesta dal creditore, sia gli interessi nonché le spese legali liquidate dal Giudice. Se, invece, il debitore intende contestare la fondatezza o l'importo del credito, dovrà proporre opposizione al decreto ingiuntivo entro il termine di 40 giorni davanti al Giudice competente. Se il decreto ingiuntivo è provvisoriamente esecutivo i termini per il pagamento sono molto brevi pena il pignoramento dei beni o dei crediti.

Precetto

Sia nel caso di decreto ingiuntivo semplice, sia nel caso in cui sia stato concesso con la provvisoria esecutività, il creditore prima di procedere con il pignoramento deve notificare l'atto di precetto nel quale, oltre a riportare tutti i dati del titolo, dovrà anche quantificare le somme che richiede in pagamento. Dopo che i dieci giorni dalla notifica del precetto siano decorsi inutilmente, si potrà procedere con il pignoramento. Il debitore, se intende contestare il diritto del creditore di procedere con l'esecuzione forzata, potrà proporre opposizione al precetto nelle forme di cui agli artt. 615 e 616 c.p.c. sulla base del fatto che l'esecuzione sia iniziata o meno. 

Pignoramento

Nel momento in cui viene ottenuto il titolo esecutivo, l'Avvocato Claudia Lantieri procede senza indugio con l'azione esecutiva nei confronti del debitore, mediante il pignoramento mobiliare, immobiliare o presso terzi sulla base delle indagini effettuate previamente.

Sequestro conservativo

Discorso a parte merita la possibilità del creditore di chiedere il sequestro conservativo dei beni del debitore. Secondo l'articolo 671 c.p.c. il giudice, su istanza del creditore che ha fondato timore di perdere la garanzia del proprio credito, può autorizzare il sequestro conservativo di beni mobili o immobili del debitore o delle somme e cose a lui dovute, nei limiti in cui la legge ne permette il pignoramento. E' una misura cautelare per far sì che il debitore non si liberi dei propri beni per evitare l'esecuzione forzata in attesa dell'esito del giudizio. Per poter ottenere il sequestro conservativo occorre dimostrare il periculum in mora che è il timore che il debitore possa compiere atti di disposizione che possano diminuire la garanzia patrimoniale offerta e il fumus boni iuris che è la prova di quegli elementi che fanno ritenere fondato il diritto del creditore. Per evitare che perda efficacia il sequestro deve essere eseguito entro 30 giorni dalla sua concessione.

Altre informazioni

Quali documenti servono per chiedere il decreto ingiuntivo

I documenti necessari per chiedere il decreto ingiuntivo sono:

fatture commerciali, estratto conto bancario, cambiale, assegno, sentenze, comunque ogni documento idoneo a provare il credito. Sarebbe opportuno anche allegare la promessa di pagamento o la ricognizione di debito.

Chi paga le spese del decreto ingiuntivo

Nel momento in cui il Giudice pronuncia un decreto ingiuntivo liquida anche le spese per la procedura ponendole a carico del debitore inadempiente. Il cliente, pertanto, che si trova ad anticipare i costi del ricorso, se il debitore è capiente, recupererà anche le spese sostenute oltre al capitale e agli interessi.

Quanto costa un decreto ingiuntivo

I costi per chiedere il decreto ingiuntivo variano in base alla somma da recuperare. Per poter avere un'idea di quanto i Giudici liquidano, si può consultare la pagina dedicata dall'Ordine degli Avvocati di Milano cliccando qui.

Si  può non pagare un decreto ingiuntivo?

Se non si paga un decreto ingiuntivo lo stesso diventerà esecutivo ed il creditore potrà procedere al pignoramento dei beni. Se, invece, il debitore ritiene che le somme portate dal decreto non siano dovute, dovrà fare opposizione rivolgendosi ad un avvocato e notificando l'atto entro 40 giorni da quando ha ricevuto la notifica del decreto ingiuntivo.

Quali beni si possono pignorare?

Quando si ha un titolo esecutivo si può richiedere o il pignoramento di beni mobili (arredamento, macchine, etc..), di beni immobili (case, uffici, box, etc.) oppure di crediti. In quest'ultimo caso si parla di pignoramento presso terzi, ovvero di crediti del debitore stesso. Occorre ovviamente prima verificare quali beni possieda il debitore per procedere nel modo migliore.

Quanto costa una lettera di diffida dell'avvocato

Il costo dell'intervento di un avvocato per sollecitare il debitore a pagare la somma dovuta viene solitamente addebitato al debitore stesso unitamente alla richiesta di pagamento del capitale e degli interessi sebbene anticipato dal cliente. Nel caso in cui la lettera di diffida non sortisca il suo effetto, i costi saranno imputati successivamente nella richiesta giudiziale di pagamento. Se il debitore non dovesse pagare i costi legali, ma limitarsi a pagare solo la sorte capitale, sarà il cliente a dover sopportare, per sua libera scelta, gli onorari dell'avvocato.

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