Lavori straordinari in condominio: chi paga?

La gestione delle spese condominiali è una delle questioni che più frequentemente generano dubbi e discussioni tra i condomini. Una delle domande più ricorrenti è: chi deve pagare i lavori straordinari in condominio?
Per rispondere correttamente è necessario distinguere tra
manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria, conoscere cosa stabilisce il Codice Civile e comprendere il ruolo dell’assemblea condominiale.

In questo articolo analizziamo in modo chiaro e completo come vengono ripartite le spese straordinarie, quali sono i diritti e gli obblighi dei proprietari, cosa succede in caso di affitto e come tutelarsi legalmente.

Che cosa si intende per lavori straordinari in condominio

Secondo il Codice Civile (art. 1124 e seguenti), i lavori condominiali possono essere divisi in due categorie principali:

Manutenzione ordinaria

Interventi necessari per il mantenimento quotidiano e periodico delle parti comuni, come:

  • Pulizia scale e spazi condominiali
  • Piccole riparazioni
  • Fornitura energia elettrica per le parti comuni
  • Servizio di portineria

Queste spese vengono coperte con il fondo ordinario e pagate dai condomini secondo le tabelle millesimali.

Manutenzione straordinaria

Riguarda invece interventi non ricorrenti, più costosi e strutturali, come:

  • Rifacimento della facciata
  • Riparazione o sostituzione del tetto
  • Ristrutturazione del vano scale
  • Installazione o sostituzione dell’ascensore
  • Sistemazione del cortile o delle fondamenta

Sono interventi che incidono sul valore e sulla sicurezza dell’edificio, quindi richiedono delibera assembleare e spesso un fondo straordinario.

Chi paga i lavori straordinari: ripartizione delle spese

In linea generale, le spese per lavori straordinari vengono divise secondo le tabelle millesimali, salvo diverse clausole nel regolamento condominiale.

Tuttavia, ci sono casi particolari:

Parti che servono solo alcuni condomini

Se l’intervento riguarda una parte comune solo a una parte dei condòmini (es. scale e pianerottoli per alcune unità): pagano solo i condomini che ne traggono utilità, in proporzione. L'art. 1123 c.c. recita testualmente al comma 2: "Se si tratta di cose destinate a servire i condomini in misura diversa, le spese sono ripartite in proporzione dell'uso che ciascuno può farne".

Ascensore o impianto centralizzato

La Corte di Cassazione ha stabilito che la spesa va così divisa:

  • 50% secondo altezza del piano (chi abita più in alto paga di più)
  • 50% secondo millesimi di proprietà

L'art. 1124 c.c. recita: "Le scale e gli ascensori sono mantenuti e sostituiti dai proprietari delle unità immobiliari a cui servono. La spesa relativa è ripartita tra essi, per metà in ragione del valore delle singole unità immobiliari e per l'altra metà esclusivamente in misura proporzionale all'altezza di ciascun piano dal suolo.

Al fine del concorso nella metà della spesa, che è ripartita in ragione del valore, si considerano come piani le cantine, i palchi morti, le soffitte o camere a tetto e i lastrici solari, qualora non siano di proprietà comune".

Chi paga in caso di vendita della casa

Dipende da quando l’assemblea ha deliberato i lavori, non da quando iniziano.

  • Se la delibera è precedente all’acquisto, deve pagare chi era proprietario al momento della delibera.
  • Se la delibera è successiva all’acquisto, paga il nuovo proprietario.

Questa regola è fondamentale quando si compra casa: è sempre consigliabile chiedere all’amministratore una situazione spese aggiornata.

Come contestare lavori straordinari non necessari o non urgenti

È possibile contestare la delibera quando:

  • non è stata convocata correttamente l’assemblea,
  • manca la maggioranza necessaria,
  • i preventivi non sono stati messi a confronto,
  • i lavori non sono realmente necessari o urgenti.

La contestazione deve essere fatta entro 30 giorni dalla delibera, tramite ricorso formale.

Quando è utile rivolgersi ad un avvocato

È consigliabile richiedere assistenza legale quando:

  • si ritiene che i lavori approvati non siano necessari
  • si vuole contestare una delibera condominiale
  • ci sono morosità o rapporti conflittuali tra condomini
  • si è in presenza di un regolamento condominiale poco chiaro

Un avvocato esperto in diritto condominiale può:

  • analizzare la delibera,
  • verificare la corretta ripartizione delle spese,
  • tutelare i diritti del singolo condomino o dell’assemblea.

Se ritieni che ti siano state richieste spese straordinarie non dovute, oppure puoi aver diritto a una ripartizione diversa, è importante agire subito, perché i tempi per contestare sono brevi.

CHIAMA ORA

L'Avvocato Claudia Lantieri riceve le telefonate tutti i giorni dalle 9,00 alle 18,00

Altri articoli

Avvocato condominiale Milano
Autore: Claudia Lantieri 17 ottobre 2025
Scopri cosa fa un avvocato esperto in diritto condominiale a Milano: consulenza, contenzioso, impugnazioni e assistenza legale per condomini e amministratori.
assemblea
Autore: Claudia Lantieri 9 gennaio 2023
Entro quanto tempo si può impugnare una delibera condominiale a Milano. Differenze tra delibere nulle, annullabili, termini, procedura e mediazione obbligatoria.
condominio
Autore: Claudia Lantieri 9 gennaio 2023
Scopri cosa sono le tabelle millesimali, come si calcolano e quando possono essere modificate. Guida completa a cura di un avvocato di diritto condominiale a Milano.